L’anno economico 1915. Fra i due memorabili anni 1914 e 1915, i lineamenti generali delle vicende economiche presentano piena divergenza. 1 mesi del 1914 dorante i quali si iniziò il vasto urto di popoli sono, nel movimento degli affari, segnalati da bruschi turbamenti creditizi e monetari, dalla interruzione nei traffici, da arresto nell’attività industriale, da improvviso peggioramento nel mercato del lavoro, da rovinosa depressione nel mercato finanziario: la crisi svoltasi catastrofica in quei mesi corrisponde al rapido passaggio del generale sistema economico, da una posizione a un’altra pienamente diversa, senza transizione, senza che il mutamento fosse preveduto e preparato. La vita economica si presenta, invece, lungo l’anno 1915, non più con andamento sussultorio, ma col profilo d’un assetto apparentemente normale. A dare questa impronta ha contribuito in modo particolare la sensazione, presto diffusa, che la guerra sarebbe stata di lunga durata: questo prolungarsi nel tempo consente, invero, un certo svolgimento delle operazioni economiche entro il nuovo, pur transitorio, equilibrio, con la probabilità di condizioni non troppo spostate. Il fattore « previsione » mostra più che mai, in questi tempi fortunosi, la sua importanza fondamentale nella dinamica economica: l’economia di pace ò caratterizzata da operazioni che si svolgono con cicli relativamente lunghi, nei quali le condizioni rimangono quasi stabili o subiscono mutamenti suscettibili di approssimativa previsione ; l’economia di guerra © in genere segnalata invece dalla imprevedibilità di eventi o dalla rapida mobilità delle circostanze, così che le operazioni economiche devono svolgersi attraverso cicli più brevi, con rapida, immediata utilizzazione e pronto ammortamento degli elementi produttivi e così con più alto costo.