Tab. 14 — Evoluzione della spesa sociale in rapporto al G.N.P. Bilancio sociale e G.N.P. Bilancio sociale Anni Vecchia Nuova % presentazione presentazione G.N.P. 1962 73.015 62.171 18,9 1966 115.965 98.589 20,6 1970 — 150.210 20,9 1973 — 227.563 22,5 1974 — 271.918 23,3 Fonte: Inspection générale des affaires sociales, Rapport annuel 1976. Un'altra caratteristica è stata la preoccupazione per la democrazia sociale. Nelle "Ordinanze" del 1945 si voleva evitare di affidare la gestione della previdenza sociale alla burocrazia dello Stato ma, volendo rimanere nella tradizione mutualistica, si riconoscevano ampi spazi ai rappresentanti dei beneficiari. La difficoltà fu di combinare questa preoccupazione con quella della generalità e dell'unità dello schema, che si urtava contro i vari particolarismi sociali e professionali. Così, l'organizzazione previdenziale, se ha coperto categorie sempre più ampie e numerose fino a raggiungere ora la quasi generalità della popolazione, ha portato alla giusta posizione di strutture autonome proprie alle differenti categorie socio-professionali, impedendo la realizzazione di quella solidarietà che era stata l'obiettivo primario del piano del '45. L'art. 10 delle "Ordinanze" del 1945 istituiva infatti "una organizzazione di previdenza sociale destinata sia a garantire i lavoratori e le loro famiglie contro i rischi di ogni natura, suscettibili di ridurre o annullare la loro capacità di guadagno, sia a coprire le spese di maternità e di carichi di famiglia che essi devono sopportare ». Al regime generale riguardante i lavoratori dipendenti furono così aggiunti gli studenti, nel 1948; i militari di carriera e gli scrittori non stipendiati nel 1949; quindi gli invalidi, le vedove e gli orfani di guerra nel 1954. Furono poi creati regimi autonomi per i non salariati ossia per le professioni industriali e commerciali, nel 1949 e nel 1972; per le professioni liberali nel 1949; per gli artigiani nel 1949 e nel 1972. La protezione sociale agricola, che aveva una sua autonomia, fu estesa 72