I bacini spaziali di influenza dei poli delle aree programma Ad integrazione dell'analisi condotta • utile evidenziare il ruolo di alcuni centri regionali relativamente alla loro 'influenza' sui comuni circostanti, in termini della loro capacitˆ di attrarre i flussi di mobilitˆ. Un tale approfondimento, peraltro, pu˜ fornire alcune indicazioni complementari per la localizzazione degli 'sportelli' di servizi che dovrebbero essere resi disponibili in ciascun bacino. I centri considerati sono i poli delle 19 aree programma. I bacini spaziali (ovvero l'area complementare al polo) sono definiti in relazione ad una misura del grado di dipendenza dei comuni dal polo. Diversamente che nello studio dell'Ires sulla struttura spaziale della regione (Ires, 1996a, Ires, 1996b), ove tale dipendenza era definita sulla base del flusso massimo diretto verso il polo, in questo caso, tale dipendenza dipende dal peso relativo che il flusso diretto verso il polo assume rispetto al totale dei flussi uscenti da ciascun comune. I bacini spaziali di influenza dei 19 centri sono mostrati nella Tav.6, ove sono evidenziati inoltre i confini delle aree programma e delle province. Viene riconfermata, ancora una volta, la considerevole capacitˆ attrattiva esercitata dal capoluogo metropolitano, il cui bacino spaziale va ben oltre i confini della rispettiva area programma, includendo diversi comuni dell'astigiano oltrech• la stessa cittˆ di Asti. Ad esclusione del bacino di Torino ed eccetto alcune 'sfrangiature', in particolare per il bacino di Asti che ingloba alcuni comuni dell'area di Nizza Monferrato, e per il bacino di Alessandria che include alcuni comuni dell'area di Acqui Terme (nonchŽ la cittˆ stessa), i bacini spaziali dei diversi poli sono tutti contenuti entro i confini delle rispettive aree programma. Assai modesti, soprattutto se confrontati, con i bacini degli altri capoluoghi di area programma, risultano i bacini di Susa, Ciri•, Pinerolo, Saluzzo e Nizza Monferrato. 2. Proposte di definizione dei bacini per l'impiego Il confronto fra alcune principali zonizzazioni esistenti del territorio regionale indica come, rispetto a criteri generali relativi al rispetto dei confini provinciali, al grado di consolidamento istituzionale della zonizzazione e al livello di 'autocontenimento' della mobilitˆ casa-lavoro, l'articolazione secondo le 49 sezioni circoscrizionali per l'impiego risulti quella 'migliore'. Tale valutazione si motiva, non solo per evidenti ragioni istituzionali: da 10 anni • l'articolazione territoriale di riferimento per il mercato del lavoro regionale. Dall'analisi 12