I PROCESSI DI CRESCITA ESTERNA Secondo Rolfo A partire dalla fine degli anni ’70, ma soprattutto in questo decennio, l’attenzione degli economisti industriali è stata catalizzata dal crescere dei rapporti di collaborazione fra imprese di tutti i tipi. Questo fenomeno largamente documentato da molte ricerche empiriche e da vari data base (Larea-Cerem, Nomisma, Arpa, ecc.) non ha tuttavia ancora trovato una sua sistematizzazione a livello teorico. Infatti la letteratura economica non è finora pervenuta ad una sintesi tra un numero relativamente limitato di studi teorici centrati sull’organizzazione dell’impresa e sulla concorrenza e una massa crescente di contributi empirici. Manca in generale un inquadramento comprensivo del fenomeno che superi le differenze di approccio e di interesse finora emerse e che di fatto condizionano negativamente l’analisi. Infatti data l’ampiezza degli argomenti ed il loro intrecciarsi con altri temi come l’internazionalizzazione e l’innovazione tecnologica, il panorama di riferimento appare quanto mai ampio e disomogeneo. Tra i vari filoni di ricerca uno dei più importanti è rappresentato dallo studio dei gruppi industriali e finanziari che si poggia in Italia su ricerche pluriennali (Alzona) collegate ad esperienze francesi (Gilly). Il tema dei grandi gruppi su cui sono apparsi ultimamente importanti contributi di tipo teorico (Jacquemin, De Montmonl-lon) ha però innescato la necessità di analizzare la loro formazione e quindi le loro attività di merger/demerger. Questo argomento ha trovato inizialmente molta attenzione negli Stati Uniti e in Gran