fabbrica di bevande, ma difficilmente i produttori di macchine per un determinato tipo di produzione alimentare possono passare ad altri segmenti. Si impone perciò un’analisi per settori fini, e per molti motivi si privilegiato il settore dell ’ arte bianca, ossia la filiera delle macchine per la lavorazione dei cereali, dalla macinazione sino alla pasta o al prodotto da forno. Tra i molti motivi che hanno orientato questa scelta, il principale è la posizione di assoluta leadership che la nostra industria detiene nel settore della pastificazione, e la sfida che le trasformazioni sopra enunciate pongono alle imprese italiane. La dieta mediterranea trionfa sulle tavole dei paesi affluenti, ma fa crescere anche i nostri concorrenti, lungo tutta la filiera, a cominciare dalla produzione di grano duro. Di questo cereale tipicamente mediterraneo l’Italia produceva il 74% del totale europeo occidentale nel 1981, ed è scesa al 64% nel 1986; nello stesso arco di tempo la produzione canadese, che inizialmente era pari alla metà circa di quella italiana, l’ha praticamente raggiunta. Il rischio è che l’agricoltura e l’industria italiane non colgano una congiuntura di mercato favorevole, essenzialmente a causa della loro debolezza strutturale. Tale debolezza riguarda più i settori trasformatori a monte che non quelli finali, per altro ancora da rafforzare, più noti al grande pubblico. Sempre nel campo della pastificazione, un processo di consolidamento ha già avuto luogo, con la riduzione del numero dei pastifici da 505 a 185 fra il 1970 e il 1986: nel caso della macinazione del grano duro, invece, non si è avuta una razionalizzazione delle capacità produttive. Le diverse situazioni dei segmenti della filiera manifatturiera si riflettono in modo evidente anche sullo stato di salute dei rispettivi fornitori di impianti, come emerge dallo studio. Lo studio stesso è in realtà un complesso di ricerche, che si è avvalso di una pluralità di fonti di dati. In primo luogo quelli fomiti dall’Associazione di categoria, TANIMA, Federazione delle Associazioni Nazionali dell’Industria Meccanica, punto ob-