tennale, a Giuseppe Grosso, che resse poi la Presidenza dell’Istituto per oltre sei anni, nei quali l’IRES si affermò e consolidò. La direzione dell’istituto fu affidata a Siro Lombardini. L’attività dell’IRES ben presto assunse impegni ampi, in particolare prima con lo svolgimento di un’analisi approfondita sul quadro dell’economia e della società della provincia di Torino e su problemi specifici, poi con l’effettuazione di studi e previsioni sull’area economica torinese, per incarico di «Italia ’61». L’attività stessa entrò, nel 1962, in una seconda fase, per effetto dell’adesione all’IRES di tutte le altre Amministrazioni Provinciali del Piemonte. Sin da quell’epoca l’ambito territoriale dell’attività dell’IRES è stato quindi quello regionale e sempre più l’Istituto si impegnò negli studi finalizzati alla formazione dei piani regionali piemontesi di sviluppo e di piani settoriali o sub-regionali ad essi connessi. Quest’attività portò alla pubblicazione di numerosi volumi da parte dell’URPP, l’Unione Regionale delle Province Piemontesi, e si pose all’attenzione sia in altre regioni, ove sorsero analoghi centri di ricerca, che presso gli organi nazionali interessati alla programmazione. Nella seconda metà degli anni ’60 l’IRES, sotto la presidenza di Gianni Oberto, si trovò ad operare in una nuova situazione: lo Stato, nell’intento di dare un’articolazione regionale alla programmazione economica, istituì, nel settembre 1964, i Comitati Regionali per la Programmazione Economica (C.R.P.E.), organismi decentrati del Ministero del Bilancio e della Programmazione Economica, composti anche da rappresentanze locali, con lo scopo di procedere ad indagini conoscitive, individuare problemi, prospettare sia obiettivi che necessità di mezzi e, di conseguenza, predisporre progetti di piani di sviluppo economico regionale, valendosi dell’opera di istituti regionali di ricerca di carattere pubblicistico. L’IRES divenne così l’organo di studio del Comitato, e poi anche dell’analogo Comitato Regionale per la Programmazione Ospedaliera (C.R.P.O.), pur proseguendo negli studi per le Province del Piemonte, per il Comune di Torino e per altri enti. All’inizio del 1969 la direzione dell’IRES fu affidata ad Angelo Detragiache, che aveva contribuito alla costituzione dell’Istituto e che aveva coadiuvato Siro Lombardini, in qualità di vice direttore. Questa nuova direzione durò otto anni. Agli inizi degli anni ’70 furono costituite le Regioni a statuto ordinario. Fino ad allora l’attività svolta dall’IRES era stata finalizzata alla programmazione economica ed alla pianificazione territoriale del Piemonte, compiti che sarebbero stati assegnati alla Regione. Pertanto, la Provincia di Torino — che, con il Comune di Torino, l’URPP ed altri enti ha avuto il merito di anticipare tale attività, di notevole ed immediata utilità per il costituendo Ente Regione — con deliberazione consiliare dell’aprile 1970, trasferì al Consiglio Regionale la competenza a disporre in ordine a modificazioni allo Statuto dell’IRES, affinché la natura, le finalità e le strutture del- l’Istituto potessero adeguarsi alla realtà istituzionale che stava per realizzarsi. Iniziò allora una nuova breve fase di trasformazioni della base istituzionale dell’l-RES, i cui organi continuarono peraltro, in un primo tempo, ad essere espressi dalla Provincia di Torino e dagli altri enti aderenti. Dopo le elezioni amministrative del 1970 assunse la Presidenza dell’Istituto Elio Borgogno. La Regione iniziò ad occuparsi dell’IRES nel 1971. Il Consiglio Regionale, il 3 febbraio 1972, approvò un nuovo Statuto dell’Ente, la cui denominazione fu mutata in «Istituto Ricerche Economico Sociali del Piemonte», e le cui attività divennero funzionali, in primo luogo, alla Regione, che venne a far parte dell’Istituto insieme alla Provincia e al Comune di Torino ed altre Province piemontesi. Il Consiglio Regionale stabilì poi, con provvedimenti legislativi emanati a partire dal 1973, che per gli studi e le ricerche per la formazione di piani regionali, di piani settoriali e di piani per aree sub-regionali la Regione si sarebbe valsa, di norma, dell’IRES stesso. Dalla fine del 1972 alla fine del 1974, date le trasformazioni in atto, si ritenne di ricorrere ad una gestione commissariale regionale dell’IRES, che fu retta per quasi tutto il periodo da Giovanni Prati, la cui competenza e la cui dedizione limitarono le difficoltà della delicata fase transitoria. Con legge regionale del 2 settembre 1974 l’IRES fu quindi costituito in Ente regionale, dotato di personalità giuridica di diritto pubblico. In quest’ultima fase istituzionale furono Presidenti dell’IRES Giorgio Lombardi, Giuseppe Manfredi, Antonio Berti, Fausto Fiorini e Bruno Ferrerò. Dal luglio 1986 presiede l’Istituto Mario Rey. A partire dal 1977 furono Direttori dell’l-RES: Carlo Beltrame, poi per sei anni Giorgio Brosio e, nel primo semestre del 1986, Giuseppe Bonazzi. Gli ultimi tredici anni di vita dell’IRES registrano un’attività raccordata sempre di più alla Regione, rispetto agli altri enti locali ed alle stesse Province. L’IRES intende ora indirizzare una maggiore attenzione, nelle sue attività di ricerca e nell’impostazione di metodologie, verso le situazioni delle aree sub-regionali, provinciali e sub-provinciali, dall’area metropolitana a quelle a più ampia presenza di piccoli Comuni. (a cura di Andrea Prete) BREVE STORIA DELL’IRES