Si fa strada l'ipotesi che non si trattasse di semplici penetrazioni del commercio etrusco, ma di una specifica influenza continuativa di cultura, pur restando il penetrare etrusco in Padania occidentale assai ridotto e trovandosi, il Piemonte, estraneo sia alle infiltrazioni greche in Marsiglia, sia alla cultura introdotta dai commerci sull'Adriatico a Spina. Ad Ameno (lago d'Orta) la fase è caratterizzata dalla fibula « a sanguisuga » con lunga staffa. A S. Bernardino di Briona ricomparvero elmi bronzei di foggia etrusca gradualmente elaborata che poi passerà ai Galli; un altro a Villa del Foro, più recente; quello di Asti, del tipo di Vejo, fu certo d'importazione. Alle due fasi del ferro risalgono anche molte collane. La civiltà di Golasecca è povera di fronte alla coeva « villanoviana d'Arnoal-di » bolognese; modesta la suppellettile tombale, ritualmente spezzata per « liberarla dall'anima » al pari del sepolto. Caso singolare: mentre i Liguri inumavano e gli Italici cremavano, ad Ameno si brucia e a Briona, antistante, quasi esclusivamente si inuma; quali richiami ad origini ignote sottostavano ai rituali diversi di popolazioni affiancate? Sopra le tombe in questo periodo si formavano aree lastricate; o s'innalzavano cumuli di pietrame, o pietre sottili a guisa di stele, o simbolici recinti di sassi. Tra il VI e il V secolo (o meglio tra il V e il IV), agli scambi verso Oriente si aggiungono relazioni verso Occidente; si sovrappone anzi la civiltà gallica: e in ciò fu visto l'annientamento d'un processo di unificazione italico-settentrionale. E questa la seconda fase del ferro, detta di « La Tene », iniziando le prime testimonianze storiche. Era, fino a poco fa, unico documento da noi, una tomba gallica a Gravel-lona Toce (entro necropoli posteriore) dove apparvero uno spadone gallico, due fibule serpentiformi, un vaso greco. Si sono poi aggiunte rocce cuppelli-formi — dedicate al culto drui-dico — in Val di Susa, nonché prove di un insediamento gallico sulla Burcina presso Biella, con un altro bellissimo vaso eneo, alari, reggivasi, braccialetti e anelli, il tutto in ferro. In questo periodo di compenetrazione gallo-ligure s'infiltrano, attraverso Marsiglia, influenze greche, toccando i Liguri Taurini e risalendo per la Svizzera fino alla Renania; la civiltà gallo-greca, intanto, toccava anche i Liguri Bagienni. Prima ancora, Umbri e Osci avevano trasmesso elementi delle civiltà celtiche austro-danubiane. La penetrazione gallica lasciò profonde tracce. I Celti, mal detti « Galli » dai romani che ne confusero le stirpi e le dirama- cronache economiche i 6()