Collana bronzea e pendenti di collana di età preistorica - Torino, Museo di Antichità. zioni collegate con le genti germaniche, penetrarono nel Tran-spado e nel Cispaclo, e nel IV secolo sloggiarono gli Etruschi. La loro influenza in Piemonte va decrescendo dalle Alpi (essi scesero dal corso del Rodano) al Piemonte orientale; tuttavia si attestò saldamente sull'arco che dalla valle d'Aosta e per la Val-sesia e l'Ossola va fino al Ticino. Certi elementi culturali (le elee Matrone; le dee Mairae, cui venivano dedicate rappresentazioni in bassorilievi) non erano però cronache economiche i 6() loro tipici, bensì generalmente comuni alle stirpi germaniche. Le abitazioni dei Taurini restarono affini alle liguri: in piano, circolari, lignee o viminee, con cupola di paglia, aperta per il focolare; in montagna, quadrate ed in muratura a secco. Castella difensive erano in travatura rivestita di pietre, con torri angolari, parapetti, merlature: come Taurinum, Caburrum (Cavour), Segusium, Ocelum (Celle, sopra il Novaretto?). Già dalla fine del secolo scor- so, scavi al Gran San Bernardo portarono a conoscenza la civiltà gallica della seconda età del -ferro in Piemonte; recentissimi scavi a Gravellona Toce restituirono una tomba — rimasta inclusa in necropoli più tarda, romana — contenente uno spadone gallico, due fibule serpentiformi, un elegante vaso greco. Ma Gravellona è anche, per i reperti effettuati in altra area prossima alla necropoli romana — di cui si è detto più sopra — il centro più importante dei ritrovamenti relativi all'avanzata età del ferro nel susseguirsi di sviluppi (mentre per quelli strettamente gallici il primato spetta a Ornavasso), permettendo d'arricchire e colle-gare la fase pregallica di Gola-secca con la gallica di Ornavasso, distanziate di alcuni secoli e di completare cosi il quadro generale dei ritrovamenti regionali con manifestazioni succedute lungo tutta la seconda metà del primo millennio a. C., protraen-dosi e connettendosi con la civiltà romana fino ai tempi tardo-imperiali. Mentre le ricerche a Gravellona, estese —■ oltre la necropoli — all'abitato, sono ancora in provvisorio stadio di valutazione, fissati da tempo ormai appaiono gli esiti dei recuperi che dell'epoca gallica avanzata, già in contatto — e in attrito — con Roma, s'ebbero a Ornavasso in vai d'Ossola: armi, fibule, ceramiche, utensili vari. Anche a S. Giuliano nuovo (Alessandria) si trovarono fibulette a molla a spirale bilaterale, due di esse ripetendo il tipo gallico tardo di Mannheìm, ad arco di tenue piega e dorso piatto: fibule bronzee grandi del III secolo, del tipo « pavese », apparvero ancora a S. Giuliano e presso Lomello, a Casale, a Trofarello; di tipo af-