Introduzione 1. Quando avete inteso i socialisti piangere sulla sorte della nazione dissanguata da una cattiva gestione del pubblico de* naro, e i liberali inneggiare alla rinata prosperità, e altri di- chiarare maturi ormai gli eventi per una politica di espansione militare ed economica, vi siete mai posta la domanda: Ma quale è dunque la ricchezza di questo nostro paese? La stessa interrogazione si pone per le amministrazioni provinciali e comunali, che, anche quando non sono disputate da differenti partiti politici, contengono sempre in sè opposti temperamenti di ottimisti e di pessimisti, portati a giudicare molto diversamente della potenzialità economica dei contri- buenti. Da questo contrasto di apprezzamenti trassero il primo in- centivo le ricerche sulla ricchezza dei paesi. Ma esse assumono ormai un interesse più alto e più vasto. È interesse anzitutto scientifico. L'esame della distribuzione della ricchezza fra i vari indi- vidui può essere esauriente solo se accompagnato dalla cono- scenza dell'ammontare totale della ricchezza; poiché l'inasprirsi o l'attenuarsi della disuguaglianza di distribuzione può avere significato e portata del tutto diversi, secondo che si accompagna a un aumento o a una diminuzione della ricchezza globale. Non occorre insistere sull' influenza che le condizioni eco- nomiche degli Stati hanno sulle istituzioni, sulle relazioni inter- nazionali, sulla politica, sulle arti, sulle scienze. Anche troppo vi ha insistito la scuola del materialismo storico. Ma gli stessi caratteri degli individui: statura, pigmentazione, resistenza alla fatica, forza muscolare, fecondità, intelligenza, sentimenti di