Stati Maggiori. A tutte e due le parti mancò in primo luogo un Cun- ctator maxìmus. Non venne fuori un Fabio ad attendere, tirarsi indietro, adescare. I brass-hats avevano sempre una gran fretta; fretta di svelare le proprie riserve di nuove armi offensive — i gas asfissianti e i sot- tomarini tedeschi, i carri armati britannici — prima di averne accu- mulate a sufficienza per produrre un effetto decisivo; fretta dell'inutile massacro dei loro terribili «colpi di ariete». La resa strategica, la riti- rata intenzionale, lo sforzo di attirare il nemico in una sacca dove sia possibile aggirarlo : a tutti questi espedienti della più alta fantasia bellica di rado si ricorse. Il contrattacco di Mangin sotto la direzione di Foch nel 1918, che tanto lo Stato Maggiore francese che quello bri- tannico erano propensi a deprecare e svalutare, fu uno dei pochi ten- tativi compiuti in questo senso. Le idee degli Stati Maggiori rimasero dal principio alla fine estremamente elementari : nell'attacco, cogliere il nemico nella sua posizione più forte, e rovesciarglisi addosso; nella difesa, morire da eroi sulla prima trincea. Due sole importanti ecce- zioni alla regola: la ritirata tedesca sulla linea Hindenburg nel 1917, e l'immutabile atteggiamento di Sir John Jellicoe. L'affascinante analisi della battaglia del Jutland, compiuta da Churchill, può far credere al profano che Jellicoe si sia lasciato sfuggire le carte migliori, carte che avrebbe dovuto afferrare al volo. Ma Jellicoe, con un fardello di rischi e di responsabilità quale nessun altro portava, il solo da entrambe le parti — come Churchill riconosceva — potesse perdere la guerra in un pomeriggio, si leva su tutti come l'unico vittorioso Cunctator, quegli che potrà essersi lasciato sfuggir di mano delle buone carte, ma che resiste dal principio alla fine senza un solo errore fatale. Non credo, anche tenendo conto di alcune incisive critiche di Churchill, che nes- suno avrebbe voluto al comando del Mare del Nord nessun'altra fra le personalità messe in luce dalla guerra. Il secondo punto riguarda la visione geografica ristretta degli Stati Maggiori, la loro incapacità, dai due lati della barricata, a gettare sul- l'intero campo potenziale delle ostilità larghi sguardi di un'immagina- zione strategica e politica. Gli eserciti si attiravano l'un l'altro come »4