9 funzioni di servizio all'esterno dell'industria e di una concentrazione di tali funzioni in aree precise, come le aree metropolitane. Più precisa sembra dunque una accezione del termine di de-industrializzazione che leghi il fenomeno all'andamento della competitività dell'industria locale, e che relativizzi gli andamenti sia dell'occupazione che della competitività a quelli medi del sistema più generale in cui la regione si trova inserita. Deindustrializzazione sarebbe dunque quella fattispecie in cui una riduzione dell'occupazione più accentuata della media non consente una ristrutturazione dell'industria regionale ma anzi si accompagna a una crescita della produttività inferiore a quella media del sistema, nazionale o internazionale (Camagni e Cappellin, 1985). Molte regioni europee si sono trovate in simili condizioni nel passato decennio: West-Midlands, Northwest e South-East nel Regno Unito; Amburgo e Hessen in Germania nel periodo 1970-74; Bremen e Nordrhein West-falen, Wallonie e Nord-Pas de Calais, West Midlands e West Nederland nel periodo 1974-78. Altre regioni italiane e francesi, come Liguria, Piemonte, Lombardia, Lorena sono cadute in una condizione simile nella seconda metà degli anni '70, se paragonate all'andamento medio dei rispettivi paesi; se confrontate al contrario con la media della CEE, esse mostrano una condizione meno allarmante dal punto di vista occupazionale, grazie a una serie di provvidenze e assistenzialismi di varia natura: una sorta di «via mediterranea alla deindustrializzazione» ! Pure accettando la restrittiva definizione data in precedenza, vediamo che cadono nella nostra categoria regioni caratterizzate da problemi strutturali assai differenti. In altra occasione uno degli autori ha presentato una «tassonomia» delle condizioni di deindustrializzazione, basata su due caratteristiche dei fattori che l'hanno determinata: la loro natura micro o macro, e la loro origine endogena o esogena rispetto al sistema regionale in osservazione (Camagni, 1985). E' possibile dunque evidenziare quattro sintetiche classi, espressive a nostro avviso delle differenze più rilevanti sia dal punto di vista positivo che da quello normativo, che segue logicamente (Tab. 1).