sì come può puntare sulla superiorità qualitativa e tecnologica per battere la concorrenza delle economie emergenti a bassi salari. Le debolezze del modello Nec sono identificate: nel rischio di degrado dell’agricoltura; nell’atteggiamento dei giovani verso il lavoro («i figli laureati... rifiutano l’etica del lavoro dei padri operai o piccoli imprenditori e dei nonni mezzadri», p. 21); nella dipendenza da una sola specializzazione produttiva; nell’incipiente congestionamento delle aree connesso alla difficoltà di una lungimirante politica territoriale; nella carenza locale di servizi per la produzione; nei meccanismi di formazione del capitale se, divenuto insufficiente l’autofinanziamento, non soccorrono appropriate politiche del credito. 1.2. ... e i sistemi territoriali di piccola impresa Queste interpretazioni sono intrinsecamente fondate sulla consapevolezza della differenziazione spaziale dello sviluppo e, pur nella diversità di accenti, i fattori socio-culturali e, comunque, extraeconomici vi giocano un ruolo non marginale. Comune alle tre interpretazioni è l’identificazione dell’agente specifico dello sviluppo nei sistemi territoriali di piccole imprese, per i quali si erano forgiate nel frattempo specifiche denominazioni, come «campagna urbanizzata» o «aree sistema», o riscoperte, con grande successo, antiche concettualizzazioni come quella di «distretto industriale». La campagna urbanizzata è il crogiolo della crescita guidata dalla piccola impresa dell’industria leggera, con un denso reticolo di centri urbani e produttivi resi interdipendenti da flussi multidirezionali di pendolarità; piccoli imprenditori, lavoratori indipendenti e classe operaia costituiscono il peculiare mix sociale di quest’area (Becatti-ni, 1975; Becattini, Bellandi e Falomi, 1983). Le aree sistema (Garofoli, 1981, 1983, 1991b) sono bacini di specializzazione produttiva, ove operano molteplici interdipendenze, da quelle fra le piccole imprese del settore caratterizzante a quelle fra queste e le imprese a monte e a valle, a quelle, di tipo socio-politico, fra sistema delle imprese e governo locale. La pratica dei rapporti faccia a faccia fra gli operatori genera un «sistema informativo informale», che agevola la diffusione delle conoscenze professionali, tecnologiche e mercantili. L’immagine concettuale più sofisticata della fenomenologia empirica dei sistemi territoriali di piccola impresa è, comunque, quella della riattualizzazione del marshalliano distretto industriale: un’ag- 62