6 iîîmtratofiat \ cronache dell'azienda lavoro = un'auto -—-- \ Un marchio poliglotta La «Ritmo» è la prima vettura Fiat caratterizza- ta da un nome invece che da un numero. Ma perché proprio «Ritmo»? Vedia- mo come si è arrivati a questa scelta. Presa la decisione di adottare per le nuove auto un criterio di identifica- zione diverso da quello delle sigle numeriche, si è iniziata la ricerca di paro- le capaci di evocare la qualità italiana della mar- ca e del modello. Nella ri- cerca sono stati impegna- ti anche esperti stranieri, proprio per essere certi che le parole scelte aves- sero sul mercato interna- zionale risonanza «italia- na». Dal lavoro dei vari grup- pi è uscito un elenco di cir- ca 400 nomi, tratti dalla terminologia musicale, da quella sportiva, dalla ma- tematica, dalla storia, dalla geografia, dalla nu- mismatica, eccetera. Si è poi passati a una selezione più accurata e sono stati scartati tutti i nomi che in lingua estera possono cau- sare difficoltà di pronun- cia, o hanno significato differente, o sono stati de- positati da altre marche. Così la lista si è ridotta a una trentina di termini. Mentre per i veicoli com- merciali è stata scelta la serie delle antiche monete italiane (infatti il furgon- cino 127 è stato chiamato «Fiorino» ), per le auto si è fatta una nuova selezione. Cinquecento automobilisti italiani, assistiti da spe- cialisti in psicologia, so- ciologia, teorica delle co- municazioni e linguistica, hanno analizzatole parole proposte, compilando una graduatoria in bast alle proprie preferenze. Per la X 138 la scelta è caduta, appunto, sulla pa- rola «Ritmo» che verrà completata con una cifra (Fiat Ritmo 60, Fiat Rit- mo 65, Fiat Ritmo 75) per indicare i CV/DIN. Dietro ogni modello Fiat, anni t{ lavoro e di studio per un esercito \ 4 4 Ritmo'come di MARIA PIA TORRETTA Il gesso, realizzazione in scagliola al naturale della vettura, è la fase più impor- tante della progettazione della linea. È aggiungendo e limando la scagliola su questa «scultura tecnologi- ca» che i contorni prendono piano piano la forma defini- tiva. Lo studio sul gesso del- la Ritmo è durato circa un anno. Un anno di lavoro in- censo durante il quale al Centro Stile, oltre agli stili- sti, si alternavano i tecnici della produzione e gli uomi- ni del marketing per la ri- cerca delle soluzioni miglio- ri. • / «A gesso finito - aggiunge Boano - ci siamo accorti che il bagagliaio era un po' pic- colo. Abbiamo allungato la vettura di sei centime- tri, raccordando tutte le li- nee. Poi siamo passati allo studio degli interni. Voleva- mo urta vettura che si di- stìnguesse dalla concorren- za ¿ per questo abbiamo cu- rato tutti i particolari. Ab- biamo introdotto anche un portaombrelli e un porta- bottiglie: oggetti inconsueti e forse fin troppo ricercati, In queste pagine presentiamo la «Ritmo» la nuo- va vettura della Fiat che si affianca alla «128» e che è la prima ad essere prodotta con il sistema di saldatura automatizzato del robogate. Per tracciare una piccola storia della «Ritmo» abbiamo parlato con gli uomini che l'hanno pro- gettata e con quelli che la stanno costruendo: i tecnici del marketing che l'hanno studiata, gli sti- listi che l'hanno disegnata, gli operai di Rivalta e Cassino incaricati di realizzarla. A Rivalta, dove la produzione è avviata da alcuni mesi, abbiamo seguito passo passo la nascita del- l'auto da quando il primo pezzo di lamiera entra sotto le presse a quando la vettura, finita, esce dall'officina sulle proprie ruote. La serie di foto- grafie che presentiamo è una sintesi di queste operazioni. Idee + ingegno + Questa è la "Ritmo" nella versione definitiva. Nella foto in alto: uno dei primi disegni, molti particolari sono stati modificati. ma che servono a dare un'i- dea dell'accuratezza con cui la macchina è stata stu- diata». Ultima verifica per la li- nea: la galleria del vento. Nel tunnel dove si prova l'aerodinamicità della vet- tura, si fanno spesso cam- biamenti sostanziali. «A volte è sufficiente arro- tondare una linea o spezzar- ne un'altra per ottenere una minor resistenza all'aria, che vuol dire minor consu- mo di carburante. Ed è nel- la galleria del vento - con- clude il direttore del Centro Stile - che è nato un piccolo spoiler sul tettuccio della "Ritmo"». Definita la linea, il gesso prende colore: nuove tinte studiate appositamente per questo modello dagli spe- cialisti. Infine si mettono in- sieme tutti i particolari: In- terni, cruscotto, maniglie, ruote. 1978 : la vettura è ter- minata, ora comincia la parte più difficile per lei: l'ingresso sul mercato, il confronto diretto con i mo- delli della concorrenza. gusto, si definiscono le ca- ratteristiche generali della vettura e si passano le indi- cazioni al Centro Stile. «Il Marketing - dice Gian Paolo Boano, direttore del Centro - ci ha dato una serie di indicazioni: berlina, due volumi, tre e cinque porte, trazione anteriore, misure simili a quelle della "128", linea moderna e sporti- va...». «Dicono che lei - interve- niamo - abbia subito dise- gnato su un pacchetto di si- garette uno schizzo abba- stanza simile alla linea defi- nitiva». «Non è vero ■ ri- sponde Boano -. La linea di un'auto non è mai frutto di una persona sola ma nasce dalla lenta maturazione di un progetto di équipe. Avu- te le indicazioni di massi- ma, abbiamo cominciato a dare forma alla "Ritmo" dividendo i vari particolari tra diversi progettisti e ve- rificando i risultati tutti in- sieme». Così, dopo molti studi, nel 1975 si è giunti al gesso definitivo. È il 1972 e alla Fiat si co- mincia a parlare di un nuo- vo modello da affiancare al- la «128». «Come succede in tutte le industrie dell'auto- mobile ■ ci dice Lucio Fiore, responsabile della Gestione Prodotti Marketing e Lo- gistica del Settore Auto - quando proponemmo lo stu- dio di una vettura a due vo- lumi da inserire nella fascia di mercato della 128, sorse- ro subito dubbi e perplessi- tà. Si temeva che potesse danneggiare la "128", un'auto di grande successo (nel 1972 ne erano stati ven- duti 476 mila esemplari) e che ancora oggi ci dà gran- di soddisfazioni (170 mila vendite previste per il 1978)». Così, sia perché sono gli anni della crisi energetica, sia perché non si è ancora entrati nell'idea di cambia- re modello, i primi tentativi di modifica passano sotto silenzio. Solo nel 1974, an- che sotto la spinta della con- correnza, comincia la vera corsa alla realizzazione del- la «Ritmo». «Il periodo critico per la nostra economìa ■ continua Lucio Fiore - faceva pensa- re ad automobili dal prezzo contenuto, senza troppe pretese di eleganza e dai bassi consumi. Noi, invece, abbiamo guardato al futuro e deciso per una vettura aggressiva, con una linea di avanguardia, senza per al- tro rinunciare alle preroga- tive di economia di eserci- zio. Oggi dobbiamo dire che siamo motto soddisfatti di aver scelto in questo senso. Tra l'altro la '128' rimarrà in produzione con un ruolo ben specifico di completa- mento o alternativa alle ca- ratteristiche più avanzate della 'Ritmo'». Dopo le ricerche del Mar- keting sull'evoluzióne delle esigenze del pubblico e lo studio sui mutamenti del