TEMA DEL MESE Lettera agli azionisti Tutti i conti dell'azienda Il 1991 è stato un anno difficile per la situazione economica mondiale. Ma la Fiat ha dimostrato una buona capacità di tenuta e si è preparata per il futuro. L'andamento dei settori Il Consiglio di Amministrazio- ne della Fiat S.p.A., riunitosi sotto la presidenza di Giovan- ni Agnelli, ha esaminato i dati di preconsuntivo relativi all'eserci- zio 1991 della Società e del Gruppo nel suo complesso. Nella "Lettera agli Azionisti" il Presidente della Fiat rileva che «il 1991 ha visto perdurare quel clima di incertezze e tensioni che aveva carat- terizzato la seconda parte dell'anno precedente, la disgregazione dell'U- nione Sovietica e la crisi economica e sociale dei Paesi dell'Est Europeo. Sullo sfondo di un quadro politico in- ternazionale dominato da incalzanti mutamenti, da speranze di pace e da nuovi conflitti, l'andamento dell'eco- nomia mondiale non ha corrisposto alle aspettative di quanti prevedeva- no una inversione de! ciclo negativo e ha imboccato un sentiero di sostan- ziale stagnazione». Questa situazione, che si è rifles- sa nell'abbassamento dei livelli del- la produzione industriale e nell'au- mento della disoccupazione, ha an- cor più accentuato, dice Agnelli, l'asprezza del confronto competiti- vo. In Italia in particolare, le riper- cussioni della congiuntura negati- va sul sistema produttivo, sono sta- te amplificate dall'ulteriore dete- rioramento della posizione compe- titiva del Paese in termini di infla- zione. di crescita del deficit pubbli- co, di inefficienza del sistema dei servizi. In questo contesto impegnativo e problematico, sottolinea Agnelli. si colloca l'andamento del Gruppo Fiat nel 1991. La contrazione dei mercati ha riguardato la maggior parte delle attività industriali del- l'Azienda. Nel complesso però i ri- sultati economici conseguiti dal Gruppo Fiat si presentano positivi, specie se visti nel contesto dell'at- tuale situazione economica mon- diale. «L'esercizio 1991 - afferma Agnelli - si chiude con un fatturato di 58 mila miliardi di lire, di cui qua- si il 25 per cento prodotto all'estero. Inoltre il contributo Fiat ai conti con l'estero dell'Italia si è mantenuto su alti livelli, con un saldo attivo im- port-export di oltre 9.500 miliardi di lire. 1! risultato economico comples- sivo deriva da una redditività opera- tiva positiva, nonostante lo sfavore- vole contesto di mercato. Hanno pe- sato sul risultato dell'esercizio i co- sti di ristrutturazione e integrazione nel Gruppo delle società acquisite nel corso dell'anno, in particolare Enasa-Pegaso e Ford New Holland, peraltro bilanciati dai proventi deri- vanti da operazioni straordinarie, soprattutto la cessione del controllo di Tele tira». Un rilevante contributo alla difesa dell'equilibrio econo- mico del Gruppo è venuto dal contenimento dei costi, da una più efficace gestione degli investimenti, e da un'intensa opera di riorganizzazione e razionalizza- zione delle attività. «Gli interventi per far fronte alle difficoltà di breve periodo - sostiene Agnelli - si sono strettamente in- trecciati a quelli destinati a porre più ampie e solide basi per la competiti- vità di più lungo periodo dell 'Azien- da. In questa logica si collocano gli investimenti in attivo fisso e le spese in ricerca e sviluppo, che si manten- gono sugli stessi livelli degli scorsi esercizi e che sono stati, nel 1991 .pa- ri rispettivamente a 4.200 e a 2.300 miliardi di lire». La posizione finanziaria netta del Gruppo è passata da un saldo attivo di 570 miliardi del 1990 a un saldo negativo di 385 miliardi, de- terminato dall'impegno negli inve- stimenti e nella ricerca e sviluppo e dal minor autofinanziamento (da 6.065 nel 1990 a 4.600 miliardi nel 1991). Il livello delle disponibilità del Gruppo, pari a quasi 11.000 mi- liardi, si mantiene comunque in li- nea con il 1990. Per il Settore Auto il 1991, che si ILLUSTRATO ♦ FEBBRAIO 1992 4