IN PRIMO PIANO Ma la tecnologia non basta: è un problema che va affrontato global- mente. Per esempio: nessun dispo- sitivo può rendere l'aria più respi- rabile se non si snellisce il traffico e si fa un uso più razionale degli spa- zi urbani, creando, cioè, parcheggi, aree di scambio auto-ferrovia, ec- cetera. È inoltre importante impo- stare una adeguata disciplina delle revisioni del parco circolante. Rite- niamo, infatti, che un sostanziale aiuto possa venire proprio da pro- grammi di controllo ravvicinati e accurati». Sul tema delle revisioni e del ringiovanimento in generale dell'intero parco automobili- stico italiano, è stata recente- mente approvata una legge (Righi- -Aniasi) che consentirà la delega ai privati delle attività di revisione. Lo stesso nuovo Codice della stra- da, che entrerà in vigore entro il '92, è ispirato a questo principio: prevede, infatti, una frequenza di controlli a «4-2-2» (cioè la prima revisione dopo quattro anni e con- trolli successivi biennali) sia per la sicurezza sia per l'ambiente. Sulla riduzione delle emissioni occorre comunque anticipare ogni possibi- le azione: per esempio adottare ca- pillarmente, fin da ora, marmitte catalitiche sul nuovo e "retrofit" sul circolante. Molti Paesi europei, come la Germania, l'Olanda e il Belgio, ne- gli ultimi anni hanno favorito con vari tipi di incentivi l'adozione del- le marmitte catalitiche. La Francia, si sta apprestando ad introdurli. In Italia, invece, come si legge nella pagina precedente, il Governo non ha ritenuto di erogare un incen- tivo analogo, e saranno le Case e i clienti che promuoveranno di fatto la diffusione anticipata dell'auto "verde". Interessante, anche se de- stinata a scontentare i possessori già esistenti, l'eliminazione del super- bollo sui nuovi diesel ecologici. Ma come mai fino ad oggi la vendita di queste vetture è stata co- si modesta? Massa spiega che ciò è dovuto a tre ragioni: «All'inizio non era completata la rete di distri- buzione della benzina senza piom- bo; solo adesso si stanno realizzan- do le condizioni normative (l'ordi- nanza Ruffolo-Conte, per esem- pio) e cresce la sensibilità dell'uten- za, a fronte dei provvedimenti di eliminazione del traffico spesso im- provvisati, quali le targhe alterne o il blocco totale della mobilità». Altri due argomenti giocano a favore di una progressiva riduzione delle emissioni: la benzina senza piombo (oggi reperibile ovunque) può essere impiegata anche da una quota consistente del parco vetture non catalizzate (praticamente da tutte quelle fabbricate dopo il 1988). Il minor prezzo, infatti, do- vrebbe incoraggiare l'automobili- sta. Il secondo argomento riguarda l'installazione di catalizzatori sulle auto già circolanti. Sono disponibi- li, presso le reti assistenziali Fiat, Lancia e Alfa Romeo i dispositivi "retrofit" che possono essere in- stallati su vetture prodotte a parti- re dal gennaio 1988. Conclude Massa: «A parte le considerazioni sul contributo che ogni singolo cittadino può dare per migliorare l'ambiente, certamente un'auto catalizzata è raccomanda- bile anche perché non soggetta a li- miti di circolazione e perché, al mo- mento della rivendita dell'usato, trattandosi di una vettura tecnica- mente avanzata, può essere recupe- rata la maggior spesa dovuta alla presenza del dispositivo». Proviamo allora a vedere più in dettaglio, che cosa sono, come fun- zionano, che cosa bisogna sapere per utilizzare al meglio la marmitta catalitica e il "retrofit". Sotto: un "retrofit". A destra: il "nido d'ape" della marmitta catalitica \ J