IN PRIMO PIANO Fiatengineering La fabbrica che verrà' Su un'area vasta come 170 campi di calcio, nasce a tempo di record lo stabilimento di Melfi. È il più impegnativo progetto dell'azienda di Yiatimpresit MICHELE MERLARA Lo stabilimento di Melfi sa- rà il più grande progetta- to dalla Fiatengineering. L'impegno è accentuato da tempi di costruzione estrema- mente contenuti e indilazionabi- li». Pier Paolo Gaddo, direttore generale dell'azienda, continua: «Il via all'insediamento è stato dato nel gennaio '91. Il cantiere lo abbiamo aperto in giugno, operando sui primi terreni dispo- nibili. Ma solo a settembre abbia- mo avuto la possibilità di interve- nire su tutta l'area. Entro la fine del '93 dovremo consegnare "chiavi in mano" alla Fiat Auto i fabbricati produttivi, gli impianti generali, le centrali energetiche e le infrastrutture». Alcuni dati aiutano a capire l'impegno assunto dalla Fiaten- gineering. L'insediamento occu- pa un milione e 800 mila metri quadrati di superficie (come 170 campi di calcio), un quarto dei quali coperti. Accanto, su altri 700 mila metri quadrati ci saran- no le sedi delle aziende fornitrici. Lo stabilimento della Fiat Auto impegnerà 50 mila chilowatt e consumerà ogni anno 200 milioni di chilowattora, 80 milioni di me- tri cubi di metano, sei milioni di metri cubi d'acqua per usi indu- striali e mezzo milione di metri cubi di acqua potabile; più o me- no il fabbisogno di una città di 60 mila abitanti. Mario Piovano coordina per la Fiatengineering la realizzazione delle iniziative Fiat Auto nel Mezzogiorno. Dice: «La nostra responsabilità globale verso Fiat Auto include sia l'aspetto proget- tuale che quello di costruzione, con costi e tempi definiti. L'atti- vità di Fiatengineering si articola in tre fasi principali che di norma sono sequenziali: il progetto (ar- ticolato a sua volta in prelimina- re, di base ed esecutivo), l'affida- mento dei lavori a fornitori quali- ficati, la costruzione in cantiere. Per Melfi la tempistica ristretta non consentiva fasi sequenziali. Solo la sfida con noi stessi e con il tempo. Davanti ad una distesa di prati, abbiamo dovuto immaginare, progettare in tutti i dettagli e con- temporaneamente cominciare a costruire una fabbrica simile per dimensioni a quella di Cassino. Con una differenza: Cassino ha raggiunto l'attuale dimensione in tre tempi tra il 1972 e il 1987». Ricorda Piovano: «Mentre il progetto di base si andava confi- gurando, già sorgeva l'enorme cantiere: una recinzione lunga sette chilometri; nove cabine elet- triche di trasformazione media- bassa tensione; reti elettriche e idriche capillari; illuminazione con 24 torri faro; strade, fognatu- re e servizi igienici distribuiti su tutta l'area. I tempi ristretti, oltre ad imporci sovrapposizioni delle tre fasi normali di lavoro, richie- dono alla nostra struttura di esse- re particolarmente flessibile e ca- pace di interagire con i tecnologi di Fiat Auto». È il simultaneous engineering. La definizione del processo tec- nologico, sviluppata dalle tecno- logie di Fiat Auto, porta alla in- dividuazione delle esigenze del- la committenza: aree fabbricati, fabbisogni energetici ed impianti. I progettisti di Fiatengineering sulla base di un'intensa interazio- ne con i tecnologi di Fiat Auto sviluppano il progetto in ogni dettaglio. Prosegue Piovano: «In un can- tiere cosi grande e senza margini di tempo di recupero è indispen- ILLUSTRATD ♦ MARZO 1992 8