AMBIENTE trasporti", è di 12 mila miliardi l'anno. Vediamo allora in dettaglio la situazione del nostro Paese con l'aiuto dell'altra ricerca del CSST che fotografa lo stato di attuazione della legge Tognoli. Tale provvedimento è stato emanato nel 1989 con uno stanziamento di duemila miliardi per mutui finalizzati alla costruzione di 200 opere. In tutto 140 mila posti auto che avrebbere dovuto contribuire alla soluzione del problema. A tre anni dall'approvazione, di parcheggi ne sono stati fatti 17 e di questi solo due (uno a Firenze e l'altro a Trieste) sono stati finanziati con le risorse della legge. Le cause del ritardo sono quelle tipiche della burocrazia italiana: procedure complesse e farraginose, competenze divise fra troppi uffici, carenze gestionali. Quindici dei 17 parcheggi ultimati sono di interscambio e il loro tasso di utilizzazione è basso: intorno al 20-30 per cento. Perché? I motivi sono diversi: scarsa repressione della sosta selvaggia, gli impianti poco conosciuti e sistemi di riscossione delle tariffe complicati. Il divario tra le città europee e quelle italiane non si limita ai parcheggi pubblici, ma interessa anche quelli privati per residenti e visitatori. Nel resto d'Europa le leggi imponevano la costruzione di box per auto assieme alle nuove case fin dagli Anni Cinquanta. Da noi un provvedimento analogo è sempre rimasto disatteso e ripreso solo nel 1989. Un aiuto può venire dai parcheggi privati automatici che possono essere sistemati nei condomini o nei luoghi di lavoro (vedere riquadro). La domanda potenziale di parcheggi in Italia non si traduce in domanda reale anche perché l'automobilista finisce per lasciare la macchina dove capita, senza curarsi delle conseguenze. E i controlli inadeguati finiscono per tollerare il "parcheggio selvaggio". In media un'auto rimane ferma 22 ore al giorno. Ed è proprio in questo periodo che è d'intralcio al traffico. Eliminando i vei- utìk \w\umw\YVim_\cv wm imm wm vmrn \.m TONNO vm.m wm taasm m.m _ vm mm WH» » WSJKE. im.m m vm «asm im NtvEZXK mm vm WS» mm _ ww» TTOESKE. i^.m nm twamx Tarn — vì.m coli parcheggiati vicino gli incroci a Napoli la gente risparmiereb-bero duemila ore di auto al giorno, nei soli momenti di punta del mattino. Ogni intervento sui parcheggi per risultare efficace per la collet- GLOSSARIO Parcheggi per residenti: si trovano nelle zone residenziali e vengono usati soprattutto per la sosta notturna. Parcheggi di destinazione: costruiti nelle zone centrali o ad alta concentrazione di uffici, servono per soste di breve durata. Si tratta, in genere, di impianti pubblici a rotazione. Parcheggi di interscambio: devono favorire lo scambio tra il mezzo privato e quello pubblico, lontano dalle aree di maggior congestione. Vengono, quindi, costruiti vicino alle stazioni della metropolitana o degli autobus e hanno costi orari contenuti. tività ed economicamente ' vantaggioso per chi lo fa, richiede una accurata progettazione. La tariffa di sosta, per esempio, è determinata da leggi diverse, alcune delle quali (remunerazione del servizio di custodia, affitto del bene, eccetera) derivano da logiche di mercato mentre altre perseguono obiettivi di efficienza del sistema di mobilità complessivo. Il coinvolgimento di capitali privati per costruire e gestire dei parcheggi appare, oggi, come una delle soluzioni più efficaci. Ma l'intervento delle imprese è possibile solo se i costi di realizzazione e di gestione consentono un ritorno in tempi contenuti e con rischi accettabili. Si possono realizzare e gestire parcheggi anche in assenza di contributi pubblici, se è garantito il controllo della sosta singola. Occorre, insomma, scoraggiare gli automobilisti dal lasciare la vettura in divieto di sosta. â–