Risponde Giorgio Vecchiato Non so se con santa innocenza o ridente perfidia, il signor Morpurgo solleva un argomento sul quale il mondo della carta stampata è, oltre che permaloso, orrendamente snob. Voglio dire questo, scusandomi in anticipo dell'inurbanità. Dal nostro punto di vista, uno che firmi su un quotidiano o un settimanale può essere un illetterato, un imbroglione, un corrotto, un figuro da evitare ma resta pur sempre un giornalista. Invece uno (o una) che legga in video delle scritte elettroniche, su quello che è chiamato "gobbo", può essere stilnovista, un testimone di verità, un puro di cuore, insomma una persona di spiccate virtù ma non è un giornalista. È un'altra cosa, speaker o quel che volete voi, e fa un mestiere diverso dal nostro. Chiaro che mi riferisco solo agli articolisti da un lato, ai mezzibusti dall'altro, mentre nelle redazioni sia nostrane che dei Tg lavorano fior di professionisti, senza la cui "cucina" né il lettore né lo spettatore riceverebbero un prodotto. Però sto rispondendo ad un signore che si sofferma sulle star, e per capirci è necessario semplificare. Il fatto è che i personaggi della Rai e di Finin-vest vanno analizzati e scomposti, come si usa per selezionare gli ingredienti di una mistura. Per stare ai nomi citati nella lettera, Lilli Gruber è sicuramente una giornalista, e molto brava, quando va in Germania, sfog- Sondatel Paola Perego (27 anni ) e Alessandro Cecchi Paone (32 anni) conducono con garbo (In famiglia, Raidue) quello che era una volta "Domenica in...". Renzo Montagnani (63 anni) è il parroco di campagna (Don Fumino, Raiuno): macchietta ripetitiva, in 19 telefilm aspiranti comici. Vittorio Gassman (71 anni) ci guida alla scoperta della Divina Commedia (Gassman legge Dante, Raiuno): 15 minuti di bravura. Mara Venier (41 anni) è forse la sola a salvarsi dal naufragio del più insulso dei varietà domenicali: Domenica in (Raiuno). Paola Barale (26 anni), bella figliola ammiccante (La Ruota della fortuna, Canale 5) rischia il posto: Mike Bongiorno chiude la fabbrica dei quiz. Il sondaggio raccoglie ogni mese il parere di 300 lettori di "illustrato" ILLUSTRATO ♦ GENNAIO 1994 i già il suo perfetto tedesco, pone domande pertinenti a quegli uomini di governo, riassume il momento politico con acume pari alla chiarezza. Allo stesso modo avevano peso le corrispondenze di guerra di Carmen Laso-rella, è gradevole da ascoltare la Bianca Berlinguer in giro per piazze e miniere, sa quel che dice la Sattanino. Noi descriviamo su carta con tasti e computer, loro con immagini e la propria voce: ma è solo una differenza tecnica. È tuttavia evidente che il signor Morpurgo fa il suo disincantato discorso da spettatore, chiedendosi se il sostituire facce nuove a facce vecchie sia vera innovazione. Beh, per quel che ne capisco io, la risposta l'ho già data. Non cambia assolutamente nulla, perché la sostanza di un Tg non dipende dai capelli biondi dell'una o dell'assestarsi in tre quarti dall'altra. Questa è solo carta di cioccolatino, senza che si capisca se all'interno c'è cacao o surrogato. Quello che cioè ci si aspetta dai telegiornali - come dalla stampa - è un'informazione corretta e puntuale, approfondita ma non noiosa, svelta ma non superficiale. Che poi a leggere il "gobbo" sia una bellona o un fusto, una signora in età o un reduce da Porta Pia, chissene-frega. Per cui, concludendo, non sarà la fotogenia ad introdurre il nuovo. Dovrà essere qualcos'altro: e poiché finora il nuovo (di sostanza) non si vede, ne riparleremo non appena si affaccerà sui nostri teleschermi, più bello e luminoso che prima. ■ 107