ri e sale in un baleno sino a 7000. Lo abbiamo potuto provare nei sorpassi: basta sfiorare l'acceleratore e schizza via, in tutta sicurezza. Il rumore è ovattato, appena percepibile ai bassi regimi, mentre salendo di giri diventa pieno e "cattivo". Lo sterzo è preciso, diretto, così come il cambio: secco, con una minima escursione della leva che viene azionata da piccoli movimenti del polso. L'assetto è piuttosto rigido, da vera sportiva, per offrire la migliore tenuta di strada. Assenti gli scricchiolii dovuti alla flessione della scocca: difetto di molti spider che incide negativa- mente sul comportamento in curva. L'impressione è di grande solidità, la stessa che si avverte chiudendo le portiere o il cofano: merito del progetto e anche di Maggiora, che costruisce la Fiat barchetta (nell'ex stabilimento Lancia di Chivasso) con cura artigianale e grande attenzione ai dettagli. Viaggiando a capote aperta, la turbolenza nell'abitacolo è contenuta, almeno alle velocità da "statale". Chi intende andare scoperto anche in autostrada, può disporre come optional dello schermo antivento da piazzare dietro i sedili. Altri extra con i quali arricchire la Fiat barchetta sono il condizionatore d'aria, l'Abs, la pedaliera Momo in alluminio traforato (ideale per il "punta-tacco"), l'hard top e un set di valigie che permette di sfruttare al meglio il bagagliaio, abbastanza capiente per una sportiva a due posti. Ampia anche la scelta dei colori. Quello di presentazione è un arancio brillante e caldo. Gli altri sono rosso, nero, giallo e quattro metallizzati: blu, verde, azzurro e uno splendido grigio chiaro. ■ r L abitacolo della Fiat barchetta. Sotto: lo schema meccanico e un particolare della capottina a scomparsa totale ► la plancia è in lamiera verniciata dello stesso colore della carrozzeria. I sedili sono avvolgenti. La posizione di guida prevede gambe distese e braccia semiraccolte. Messa in moto, inizia il divertimento. Agile, scattante, la Fiat barchetta guizza in mezzo al traffico. Il motore è entusiasmante. Potente (130 Cv), rapido nel salire di giri, grazie al variatore di fase è anche elastico. La coppia, come in tutti i plurivalvole, raggiunge il valore massimo in alto (16,7 Kgm a 4300 giri), ma la curva è molto "piatta" e a 2000 giri ne troviamo già il 90 per cento. Tutt'altra cosa rispetto alle sportive con motore a 16 valvole di qualche anno fa: vigorose, a patto di non lasciare mai scendere la lancetta del contagiri sotto quota 4000, altrimenti la tigre si ammansiva. Auto, insomma, da guidare sempre "attaccati al cambio". La barchetta, invece, riprende senza esitazioni da 2000 gi-