IN PRIMO PIANO Trattativa sul costo del lavoro Per rimanere in europa Occorre abbassare l'inflazione e cambiare la struttura del salario: è in gioco la competitività dell'industria italiana e quindi l'occupazione. I nodi da sciogliere Il 20 giugno, è iniziata a Roma la trattativa sul costo del lavoro. È un negoziato triangolare carico di attese che coinvolge Governo, imprese e organizzazioni sindacali. La posta in gioco è alta: la competitività dell'industria italiana, la riforma del sistema per determinare le retribuzioni, la definizione dei riferimenti per la programmazione economica. Le parti condividono l'urgenza della trattativa e gli obiettivi di fondo, tuttavia, su come perseguirli si profilano divergenze di non poco conto. In realtà, si tratta di affrontare problemi complessi che possono essere risolti soltanto con forte impegno e senso di responsabilità di tutte le parti. Cerchiamo di approfondire i nodi della questione. L'industria italiana ha due caratteristiche fondamentali. In primo luogo, produce beni molto esposti alla concorrenza internazionale. Circa il 30 per cento del nostro prodotto viene esportato e la nostra capacità di mantenere ed espandere questa quota assume rilevanza fondamentale per compensare il crescente volume di beni acquistati all'estero. Volume che, oltre tutto, tenderà ad aumentare man mano che sarà eliminata (con il Mercato Unico Europeo nel gennaio '93) ogni barriera volta a proteggere i prodotti nazionali o a limitare l'ingresso di quelli stranieri. La seconda caratteristica è che ► 1991 ILLUSTRATO ♦ LUGLIO-AGOSTO