TEMA DEL MESE L'assemblea degli azionisti Un futuro impegnativo La Fiat affronta le difficoltà confidando sulle sue posizioni di mercato, sulla solidità patrimoniale e l'alta professionalità deismi uomini. Rinnovato il Consiglio di amministrazione L'Assemblea degli azionisti della Fiat S.p.A. ha approvato il bilancio della società al 31 dicembre 1990, chiuso con un utile netto di 1.417 miliardi di lire contro i 1.211 del 1989. Il dividendo unitario è invariato rispetto al 1989 e cioè 370 lire per le azioni ordinarie e privilegiate, 400 lire per le risparmio, per un ammontare complessivo di circa 888 miliardi di lire (853 miliardi nel 1989). Nonostante le difficoltà dell'economia, la Fiat continua a crescere mantenendo la sua competitività e conservando una forte capacità di autofinanziamento e di investimento. È da queste basi che il Gruppo guarda alle prospettive del prossimo futuro. Cosi ha detto Giovanni Agnelli illustrando all'Assemblea degli azionisti il bilancio del 1990 che si è chiuso con un fatturato consolidato di 57.209 miliardi di lire, contro i 52.019 dell'anno precedente. Il risultato operativo, a livello delle attività industriali, è stato di 2.129 miliardi, contro i 4.670 del 1989. L'utile netto di competenza risulta di 1.613 miliardi contro 3.306. Gli investimenti in attivo fisso sono stati di 4.210 miliardi e quelli in ricerca e sviluppo di 2.250 miliardi. La posizione finanziaria netta è attiva per 570 miliardi (2.129 nel 1989). Giovanni Agnelli ha ricordato come gli eventi del 1990 abbiano segnato profondamente lo scenario politico ed economico internazionale, lasciando al 1991 una eredità di tensioni e di incertezze. L'economia mondiale ha concluso un ciclo di otto anni consecutivi di espansione: l'inversione di tendenza, avviatasi in primo luogo negli Stati Uniti, si è propagata alla generalità dei Paesi industrializzati, con l'eccezione della Germania e del Giappone, che hanno continuato a segnare tassi di sviluppo sostenuti. La crescita media del prodotto interno lordo nell'area Ocse è quindi diminuita di un punto rispetto al 1989, collocandosi intorno al 2,5 per cento. A questo ha fatto riscontro il rallentamento sia del commercio mondiale, che ha ridotto la sua espansione al 5 per cento, sia dei mercati finanziari, che in termini di volumi hanno re- L'Assemblea degli azionisti ha anche rinnovato il Consiglio di amministrazione, che risulta così composto: Giovanni Agnelli, Umberto Agnelli, Henry C.M. Bodmer, Etienne Davi-gnon, Wisse Dekker, Gian Luigi Gabetti, Franzo Grande Ste-vens, Mario Monti, Giampiero Pesenti, Cesare Romiti, Renato Ruggiero, Pierre Suard, Richard A. Voell, M. David-Weill, Fritz Ulrich Weiss. gistrato una contrazione intorno al-l'8 per cento. Di tutto ciò, ha proseguito il presidente della Fiat, ha risentito anche l'economia italiana: la crescita del prodotto interno lordo si è fermata al 2 per cento; l'indice della produzione industriale, dopo un positivo avvio d'anno, ha subito una forte flessione nella seconda parte del '90. In questa situazione sono apparse più evidenti le debolezze strutturali del nostro Paese e il dissesto della finanza pubblica, si sono riaccese le tendenze inflazionistiche e si sono manifestate le condizioni che penalizzano la competitività del nostro sistema industriale. Tra queste, in primo luogo, il costo del lavoro nell'industria. Questa situazione ha costretto l'industria italiana ad affrontare un notevole innalzamento della pressione competitiva internazionale, provocando contrazioni talvolta sensibili della redditività. Conseguenze che si sono manifestate anche sull'andamento del Gruppo Fiat. Nonostante ciò Fiat Auto si conferma tra i principali produttori continentali con il 14,3 per cento del mercato. Non bisogna dimenticare, però, che siamo di fronte alla prospettiva di una possibile entrata in forze dell'industria giapponese. Fiat, d'accordo con i costruttori europei, è favorevole alla definizione di un periodo di transizione, accompagnato da una gradualità nella riduzione delle barriere verso l'esterno della Comunità. Nel corso del 1990 il Gruppo Fiat ha proseguito il processo di internazionalizzazione, attraverso accordi ed acquisizioni. Significative quella della Ford New Holland e quella dell'Enasa in Spagna. Gli accordi tra Magneti Marcili e Nippondenso, di FiatAvio con Westinghouse e Mitsubishi, l'accordo con Alcatel Alsthom nel quale il Gruppo Fiat ha ceduto le attività industriali di Telettra (Telecomunicazioni) ed ha in corso l'acquisizione di CEAC (batterie per auto). In Italia, l'impegno per un ulteriore rafforzamento della capacità produttiva nel settore auto si è concretizzato nella decisione di realizzare due nuovi stabilimenti nel Mezzogiorno, concepiti sulla base di criteri di avanguardia tecnologica e di organizzazione del lavoro, che daranno occupazione a 8.500 persone. Agnelli ha osservato che il tono del confronto competitivo internazionale si manterrà particolarmente elevato. Appare quindi sempre più pressante, per sostenere la nostra competitività e ridurre le distanze dall'Europa, la rimozione degli ostacoli che impediscono il risanamento della finanza pubblica, l'adeguamento delle dinamiche di costo alle tendenze europee, l'innalzamento dell'efficienza dei servizi di base, il recupero della credibilità internazionale del sistema Paese. Il Gruppo Fiat, ha concluso Agnelli, affronta il futuro con la consapevolezza delle notevoli difficoltà e delle esigenze di trasformazione che si rendono necessarie al suo interno, ma anche con la determinazione di perseguire gli indirizzi definiti nelle sue strategie, confidando, oltre che sulle sue posizioni di mercato e sulla sua solidità patrimoniale, sulla capacità di risposta e sulla alta professionalità dei suoi uomini. ■ ILLUSTRATO ♦ L U G L10 - AG 0 STO 1991 4