SCUOLA ALLIEVI DELLA "DINA" A MESSICO Presso la Diesel. IVacùmal. la fabbrica sorta in Messico per la
costruzione di autoveicoli, è stata creata una scuola modernamente attrezzata per la preparazione tecnica dei futuri capi
officina. Le lezioni, sia teoriche che pratiche, vengono impartite da istruttori italiani. A lato del corso d'istruzione si
svolgono altri due corsi di addestramento per autisti, motoristi e revisionisti di autoveicoli di tutti i tipi. Ecco alcune
fotografie che illustrano lo svolgersi <Ielle lezioni.
LA "AUTOMATIZZAZIONE"
« Automatizzazione » è termine nuovo,
piuttosto strambo, non certo elegante, ma
significativo di una grande realtà: pro-
gresso tecnico delle produzioni attraverso
l'automatismo, cioè macchine automatiche
e funzionamento sempre più automatico
della fabbrica. H nostro «Illustrato» si
è già varie volte occupato della cosa, e
di recente citava dalla «Revue de deux
Mondes» la curiosa definizione: «Civiltà
pigia-bottone». Si preme un bottone e
tutto si ia da sè...
Ora abbiamo letto sulla rivista « Mondo
Occidentale » un articolo di Peter F.
Drucker, che è un espertissimo in mate-
ria e docente di Organizzazione industria-
le presso la Università di New York; arti-
colo interessante di cui riproduciamo al-
cune parti istruttive.
«Come può essere definito questo ter-
mine automatizzazione? In parole povere,
benché superficiali, si tratta dell'impiego
di macchine per azionare altre macchine.
Oggi ci serviamo delle macchine anzitutto
per operare sulla materia grezza: ta-
gliarla, cucirla, scaldarla, raffreddarla,
mescolarla o separarla. Ma perchè le
macchine siano in grado di assolvere tali
funzioni quattro cose si devono fare per
aiutarla. In primo luogo la materia deve
essere portata alla macchina, nella mac-
china, dalla macchina. In secondo luogo,
il mantenimento della macchina in atti-
vità esige per solito la formulazione di
tutta, una serie di giudizi: l'utensile è
surriscaldato? la velocità è quella giusta?
i vari pezzi vengono prodotti nella giusta
misura? In terzo luogo, la disposizione
della macchina (e degli utensili che la
compongono) deve essere ogni tanto cam-
biata, anzi assai spesso in moltissime pro-
duzioni. In genere la macchina deve per
far questo essere fermata, deve essere
aperta o parzialmente smontata e quindi
rimontata, e tutto va fatto a mano. In
quarto ed ultimo luogo abbiamo bisogno
di una certa informazione per far funzio-
nare le macchine; ossia abbiamo bisogno
di sapere quanti pezzi la macchina pro-
duce e di che tipo, con quale velocità, il
numero dei pezzi difettosi, e cosi via.
Queste informazioni debbono talvolta es-
sere raccolte assieme, interpretate e tra-
smesse ad altre persone».
Queste 4 esigenze vanno attentamente
considerate, aggiunge il Drucker, il quale
poi ammonisce di non credere che una
semplice sostituzione della macchina al-
l'uomo, nell'espletamento delle suddette
quattro funzioni industriali rappresenti
l'automatizzazione. Anzi si può già dire
che un impianto automatico non è mai la
premessa, bensì costituisce il risultato
terminale dell'automatizzazione al quale si
giunge attraverso un radicale complesso
d'innovazioni, che fra l'altro ci daranno
molto maggiori possibilità per la mano
d'opera, e necessità di mano d'opera mol-
to più qualificata.
Se l'automatizzazione fosse una semplice
questione di metodologia, o di sostituzio-
ne del lavoro umano con le macchine, le
sue conseguenze sarebbero proprio quelle
di rendere inutile la prestazione di mol-
tissimi lavoratori; ma un breve sguardo
alle industrie che oggi sono virtualmente
«automatizzate» (così come una centrale
elettrica o una raffineria petrolifera) do-
vrebbe mostrare che esse hanno una gran
quantità di dipendenti, a cui pagano le
massime retribuzioni, e che c'è poco posto
per gli elementi non qualificati. Il Drucker
acutamente osserva che come la produ-
zione di massa dell'epoca Fordiana portò
il lavoratore da non qualificato a semi-
specializzato; così la automatizzazione di
oggi viene a trasformare l'operaio semi-
specializzato in tecnico, con relativo in-
nalzamento dello stipendio e del tenore di
vita.
L'automatizzazione esige un numero
senza precedenti di elementi ¿penalizzati
e preparati.
Anche nelle mansioni più ordinarie,
l'automatizzazione esigerà una capacità di
pensare, una fantasia esperta e un ac-
corto giudizio, oltre ad una certa abilità
di metodo logico, una certa conoscenza
matematica e una capacità di leggere e
di scrivere sensibilmente superiore al li-
vello elementare: in breve, tutta la nor-
male attrezzatura intellettuale delle per-
sone colte.
E ancora : « Sembra che molti temano
che l'automatizzazione abbia a degradare
l'operaio rendendolo schiavo di un mo-
struoso congegno meccanico. — Ho il
compito di dirigere uno dei grandi calco-
latori elettronici — mi diceva un giovane
ingegnere alcuni mesi or sono — e sono
spaventato dal gran numero di persone
che sembrano pensare che sia invece la
macchina a dirigere me ».
4
DOVE LAVORO FIAT C'E ANCHE
ISTRUZIONE TECNICA FIAT
Gruppo di allievi dinanzi alla scuola.
Teoria e disegno meccanico.
Messa a punto delle pompe d'iniezione e degli iniettori.
Messa a punto delle apparecchiature elettriche.
Smontaggio e rimontaggio gruppi meccanici.
Controllo di particolari dell'autoveicolo effettuato coi più moderni
apparecchi di controllo.
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