RITRATTO DI UNA VETTURA E DI UN UOMO « Nessun rumore, a parte quello dei pneumatici sul terreno, segna il suo pas- saggio; ma il suo radiatore piatto e ver- ticale, la cui calandra prolunga una car- rozzeria al tempo stesso sobria e sontuosa, l'annuncia con più pompa e splendore di una fanfara. È la vettura che ha dotato la lingua inglese di un sinonimo della parola " eccellente "; è la realizzazione di una ditta che ha creato una vasta pro- duzione nella ricerca della perfezione. È una Rolls-Royce. « La sua aria di superiorità non ha nulla di affettato; essa le è naturale co- me quella di un abito creato da un sarto di grido e la sua linea non fa che poche giovane Royce seppe istruirsi in elettri- cità e riuscì non appena maggiorenne a mettersi a fabbricare motori e gru elet- triche. La qualità delle macchine che costruiva gli valse presto una invidiabile reputazione; ma fu l'acquisto di un'auto- mobile che segnò una svolta decisiva del- la sua carriera. Assetato di perfezione i difetti dell'autoveicolo che aveva acqui- stato lo irritavano. Non aveva alcuna esperienza in fatto di auto, le sue cono- scenze in materia erano molto sommarie; ma ciononcstante decise di costruire lui la vettura che sognava. Si mise subito all'opera. Il suo progetto lo ossessionava. Gli destinava tutto il suo tempo ed im- corsa Scottish Trial; eppoi, sotto il con- trollo del Royal Automobil Club, percorse durante tre mesi, notte e giorno, il tra- gitto Londra-Glasgow. Al termine di que- sta prova (24.000 km. in totale) la vettura fu completamente smontata, e si con- statò, controllando e misurando ogni pez- zo, che bastava una spesa di pochi scellini per rimetterla completamente a nuovo. Questa constatazione segnò una tappa nel- la evoluzione dell'automobile: il periodo eroico dei viaggi incerti e caotici era supe- rato, la Rolls-Royce forniva la prova che una vettura poteva essere confortevole e silenziosa, netta e sicura. A quel tempo la silenziosità della vettura aveva una impor- zione meccaniche, scartò ogni altra preoc- cupazione e così fece la produzione della Rolls-Royce. L'articolo di G. Wilkins contiene inoltre annotazioni interessanti e curiose, n più recente modello R-R è il «Silver Cloud». C'è anche la « Phantom IV », la più « esclu- siva» del mondo, riservata ai Capi di Stato e a qualche personalità di pari livel- lo. Ma le vetture Rolls-Royce hanno rara- mente servito a lanciare innovazioni tec- niche, in generale hanno segnato un ritar- do rispetto a talune concezioni del mo- mento. In compenso la impeccabile esecu- zione. Gl'ingegneri della R-R non hanno preoccupazioni per il prezzo di costo. La Ecco la famosa Rolls-Royce « Silver Ghost », prodotta nel 1912 per 19 anni di seguito e con una silenziosità di motore che fece epoca. Le ruote erano a razze di legno e furono poi sostituite con altre a raggi di metallo. L'ultima Rolls-Royce di Lord Lonsdale. Il Lord era così entusiasta della carrozzeria di una sua vecchia Napier 15 CV che la fece montare su di un nuovo telaio Rolls-Royce nel 1923. concessioni alla moda. Vi possono essere vetture più rapide, più grandi, anche più potenti; ma, con la fiducia nata dalla instancabile cura per la messa a punto di ogni minimo particolare, la Rolls- Royce designa la sua vettura semplice- mente come " la migliore automobile del mondo ". Questa formula, mai accompa- gnata da alcun argomento di vendita, appare a volte negli annunci come l'espo- sto di una semplice verità che non ha bisogno di alcun commento. « Da dove proviene questa fiducia in sè. questa indifferenza verso le abituali for- me commerciali? Per capire questo feno- meno bisogna conoscere la storia della Rolls-Royce e dell'uomo che l'ha fon- data ». Questo è il brillante esordio di un arti- colo di Gordon Wilkins sulla Rolls-Royce, nel bel volume « L'Année Automobile » edizione 1957 (Losanna). Mr. G. Wilkins è una delle più autorevoli firme della stampa automobilistica inglese, egli è un tecnico e scrittore di notorietà in- ternazionale. Tante volte egli è stato alla Fiat per far conoscenza di nostri nuovi modelli. Conoscere la storia delle grandi marche dell'automobile è istruttivo per tutti, e Rolls-Royce è nome dì prestigio mondiale, « vettura divenuta leggenda- ria». Una vettura di tipo singolarissimo, che fa razza a sè. Ed ecco l'uomo che la creò, ccsì come ce lo racconta Gordon Wilkins. FIGLIO DI VN MUGNAIO Federico Enrico Royce, figlio di un mu- gnaio, perdette il padre all'età di nove anni. Ancorché allevato poveramente il poneva agli operai della sua piccola offi- cina, a Manchester, un lavoro forsennato, pur di portare a buon fine la sua impresa. Fu un successo immediato. Giudicata un vero « puro sangue », la vettura di Royce attrasse l'attenzione dell'Onorevole Charles Rolls, giovane aristocratico intra- prendente ed avveduto, che faceva bril- lanti affari a Londra nel commercio di vetture importate. Nel 1904 Rolls ed un suo socio, il signor Claude Johnson, s'im- pegnarono a vendere tutte le vetture che il Royce poteva produrre. Così nacque la « Rolls-Royce ». « LO SPETTRO D'ARGENTO » Il Royce, gigante barbuto e geniale, la- vorava con feroce energia, risolvendo per intuizione i problemi meccanici più com- plicati. Realizzò ben presto una gamma completa di modelli a due tre quattro o sei cilindri dei quali il Rolls si faceva entusiasta propagandista. Nel 1905, nella prima corsa del «Tourist Trophy » (isola di Mans), una Rolls-Royce guadagnò il secondo posto, e nel Salon di Parigi dello stesso anno alla nuova marca fu attri- buita una medaglia d'oro. Nel 1906 il Rolls vinse egli stesso la corsa anzidetta con mezz'ora di vantaggio sulla vettura arrivata seconda. Intanto il Royce si de- dicava alla messa a punto di un nuovo modello, che doveva divenire uno dei più famosi : il « Silver Ghost » (Spettro d'ar- gento), la cui fabbricazione si prolungò per 19 anni. Fu questo il « capo d'opera » che assicurò la reputazione della marca. Nel 1907 la «Silver Ghost» vinse la tànza particolare, perchè silenziosa la macchina non spaventava più i cavalli e risparmiava incidenti sgradevoli. Peraltro la leggenda Rolls-Royce — ag- giunge Gordon Wilkins — rischiò dì svani- re così rapidamente com'era nata. Il signor Rolls, sportivo intrepido, abbandonò l'au- tomobile per l'aviazione. Dopo diverse escursioni in pallone comprò un aeroplano e perì nel 1910 partecipando ad una corsa aerea. Di lì a poco anche il signor Royce fu colpito nella salute, visse ancora qual- che anno sotto permanente controllo me- dico, ma non potè riprendere il suo posto nell'officina, che era stata tutta la sua vita. Se la Ditta riuscì a superare la grave crisi fu per lo spirito di organizzazione e per le brillanti capacità di Claude Johnson, già socio del Rolls, il quale fece continuare l'opera del Royce. Vetture e motori venivano fabbricati presso di lui, Johnson, che teneva i contatti con il pro- gettista ammalato Fu anzi il Johnson che mantenne il disegno del famoso radiatore quando il fondatore stesso della Rolls- Royce stava per preferirne uno più arro- tondato. Federico Enrico Royce morì nel 1933, lasciando integra la classica divisa della sua creazione automobilistica: «Ogni com- pito, anche se umile, è nobile quando è correttamente adempiuto. Quidvis Recte Factum Humile Praeclarum ». ABBASTANZA! Il « grande costruttore barbuto » spietato con se stesso e con i suoi collaboratori, ebbe il culto della qualità e della perfe- qualità R-R è nella piccola quantità. Dalla fondazione della Casa allo scoppio della seconda guerra mondiale non più di 22.000 vetture. Proverbiale il riserbo della R-R su talu- ni dati meccanici della costruzione. Tiene segreta, ad esempio la potenza del motore. Al riguardo si narra un curioso episodio. Un cliente americano, non riuscendo ad avere quel dato, telegrafò alla fabbrica: «Non bramo i gioielli della Corona, non chiedo di essere invitato ad un garden- party a Buckingam Palace; tutto quel che desidero è di sapere quanti cavalli svilup- pa la mia vettura ». Risposta della fab- brica: «Abbastanza». Attualmente la R-R è una società con un capitale di 10 milioni di sterline. 35.000 dipendenti, impiegati ed operai nella sola Gran Bretagna. Una produzione media di circa due dozzine di vetture la setti- mana (contano anche le vetture Bentley). La Rolls Royce, com'è noto, costruisce pure motori di aviazione, che su licenza vengono prodotti anche all'estero. Domandato a Lawrence d'Arabia che cosa desiderasse possedere anzitutto, ri- spose: «Una Rolls-Royce e abbastanza pneumatici e benzina per guidarla fino al termine dei mìei giorni... ». Le R-R sono generalmente considerate vetture ricche, da gran signori. Ma Wil- kins ricorda che furono preferite anche da chi si proclama devoto del bene del popolo. Lenin ne ebbe una. Nel 1939 il governo sovietico ne aveva 90... la fotocolor IN COPERTINA illustra sul super- bo sfondo del Cer- vino un trattore Fiat che ha preso parte al in Con- vegno Internazio- nale della Viabili- tà invernale svol- tosi a Cervinia in Valle d'Aosta nei primi di febbraio. La photo en cou- leur en première Page Illustre, sur le fond magnifique du Mdtterhorn, un tracteur Fiat qui a pris part au Ille Meeting Interna- tional de la Viabilité en Hiver, qui a eu lieu à Cervinia dans la Vallée d'Aoste au com- mencement de février. «MECCANICA POPOLARE» ABBONAMENTO SPECIALE PER I LETTORI DELL'« ILLUSTRATO FIAT» The colour photo on the front page shows, against the magnificent background of the Matterhorn, a Flat tractor that took part In the 3rd International Meeting on Winter Viability, held at Cervinia in the Aosta Valley at the beginning of February. E' uscito lo scorso gennaio il primo nu- mero della rivista mensile « Meccanica Popolare » (Milano - Editore G. B. Maz- zocchi, Direttore Enrico I. Amante), che è la versione in lingua italiana del noto « Popular Mechanics Magazine » di Chica- go, diffusissimo (circa 2 milioni e mezzo di copie) in edizioni in- glese, francese, spa- gnuola, tedesca, sve- dese, danese, ora an- che l'edizione ita- liana. Il « Popular Mechanics Magazine » esi- ste dal 1902 e il segreto del suo successo è di « sapere illustrare, in uno stile semplice alla portata di tutti, le ultime novità ed orientamenti della scienza e della tecnica meccanica al servizio della vita contempo- ranea, e in previsione del futuro, per uo- mini di cultura, industriali, commercianti, automobilisti, cperai, artigiani sìa profes- MECCANICA POPOLARE RIVISTA MENSILE sionisti che dilettanti, e persino per le mas- saie, contribuendo a fare degli americani uno dei popoli più progressisti, più dina- mici e consumatori del mondo e svolgendo un'opera di altissimo valore sociale ». Meccanica Popola- re è piena di cose istruttive e utili. Ba- sta vederne il primo numero per render- sene conto. Non è sol- tanto selezione di scienza e di meccani- ca alla -portata di tut- ti, ma anche di nozio- ni pratiche per tanti lavori in casa, per quell'«artigianato domestico» che sempre più si diffonde anche in Italia. E' proprio la Rivista del tempo ... dell'au- tomazione. Infatti il progresso tecnico, ri- ducendo le ore di lavoro a parità di salario (come alla Fiat) e annullando o riducendo la fatica, lascia ai lavoratori sempre più tempo libero, per dedicarsi alla famiglia, allo svago, agli sports, ma anche alla istru- zione, all'addestramento nel proprio me- stiere o professione, ad applicazioni di ogni genere utili alla casa ed a sè. Applicazioni anche dilettevoli oltre che utili ed istrut- tive. Dato tale specialissimo carattere di Mec- canica Popolare, che nei dipendenti Fiat avrà certamente .vasto pubblico di lettori, « Illustrato Fiat » offre ai suoi lettori con- dizioni di abbonamento (in Italia) natu- ralmente favorevoli: L. 2500 invece di 3.300 per i 12 numeri annui. Per usufruire di questo abbonamento di favore basta man- dare l'importo all'Amministrazione della Rivista (Milano - Via Monte di Pietà 19) applicando nella lettera o cartolina questo bollino « Illustrato Fiat » da ritagliare da qui. ILLUSTRATO FIAT per abbonamento a: MECCANICA POPOLARE,,